Intervento in Consiglio Comunale del consigliere Giocondi - Approvazione del Conto Consuntivo 2023

    Il rendiconto della gestione finanziaria, può apparire un atto di natura puramente specialistica confinato in un confronto tra addetti ai lavori, mentre a mio avviso, esso rappresenta il più politico tra gli adempimenti di bilancio. Almeno questo è quello che pensavo prima di aver dedicato tempo a leggere un po’ di documentazione che è stata messa a disposizione e altra ancora consegnata dagli uffici comunali, che ringrazio. Dunque la convinzione che sul Conto Consuntivo si potessero definire i limiti, i successi o le inversioni di rotta nelle politiche di bilancio di un Ente Locale, seppur modesto come il nostro, viene definitivamente accantonata dopo aver attraversato delibere, tabelle, relazioni e solenni affermazioni di cui ho e abbiamo preso visione. Naturalmente voi direte il contrario, come del resto già anticipato nella relazione del Sindaco Assessore, mentre gli argomenti e i dati che di seguito vado ad illustrare, confermano le nostre valutazioni smentendo autoassoluzioni e soprattutto evidenziano la permeabilità dei conti alle esigenze della versione politica da recitare.

    Voglio partire da alcune indicazioni che provengono dalla società di consulenza a cui siete collegati:

Nella relazione consegnata il 27.11.2019 in base alla determinazione n.13 del 23.10.2019, la “DIGIT CONSULTING” evidenzia gravissime lacune nella gestione dei conti pubblici affermando:
- il disordine contabile nella gestione ordinaria delle spese (soprattutto) e delle entrate;
- la scarsa conoscenza delle regole contabili;
- il disordine e lo scarso controllo degli atti amministrativi che si risolvono “nella consuetudine prima si spende e poi si aggiusta e si trovano le risorse finanziarie per porre rimedio”.
Inoltre, sempre nella relazione, compare nella tabella riferita al consuntivo 2019 (provvisorio in assenza del mese di dicembre) il dato relativo a:
- Residui attivi – 6.860.796,17
- Residui passivi - 5.357.083,78
- Fondo crediti dubbia esigibilità – 2.253.295,22
Queste catastrofiche premesse hanno determinato, l’anno successivo, con DCC n.13 del 30.07.2020 il ricorso alla Procedura di Riequilibrio Finanziario Pluriennale (Art. 243-Bis, D.Lgs. N. 267/2000) partendo dai seguenti presupposti

“Considerata la grave situazione finanziaria in cui versa il Comune, manifestatasi nei seguenti modi:
1. sistematico ricorso alle anticipazioni di tesoreria e all’utilizzo dei fondi a specifica destinazione in termini di cassa;
2. scostamento tra previsioni e accertamenti e tra previsioni e incassi, relativamente alle entrate correnti, piuttosto accentuato e fonte della predetta sofferenza di cassa;
3. squilibrio della gestione corrente che si presenta essere come strutturale e, quindi, come
incapacità di finanziare la spesa corrente con entrate proprie ed ordinarie;
4. Emersione di un importante disavanzo di amministrazione non correttamente accertato in occasione della revisione straordinaria dei residui attivi e passivi;
5. Presenza di residui attivi derivanti da entrate tributarie ed extra tributarie di difficile o dubbia esigibilità;
6. Necessità di rideterminare, con maggiore analiticità, i fondi accantonati e vincolati del risultato di amministrazione;”

Questi riferimenti ad alcuni snodi dell’attività ammnistrativa nell’ambito della finanza locale, ci consentono di analizzare il consuntivo 2023, estraendolo dal fatto contingente per collocarlo sullo scenario appropriato che è quello relativo al dato di partenza 2019 evidenziato in maniera cruda e drammatica dalla relazione della DIGIT CONSULTING. Non si può, infatti, non tenere conto dell’andamento dei dati di bilancio registrati nel quinquennio precedente e che oggi, all’inizio della nuova consiliatura non possono essere derubricati a ricordi trascurabili o peggio ancora in argomenti propri della polemica politica.
I sei punti evidenziati nel ricorso alla Procedura di Riequilibrio Finanziario Pluriennale e le segnalazioni di DIGIT CONSULTING, sono state riassorbite nel Consuntivo 2023?

A questa domanda la nostra risposta è decisamente negativa.

Questo non vuol dire che non siano stati compiuti passi in avanti anche grazie “all’aiuto fraterno” fornito dalla Provincia con il nuovo responsabile par time del settore bilancio, ma il nucleo fondamentale del disavanzo e della crisi di bilancio, non è stato minimamente intaccato, anzi prosegue imperterrito sulla medesima strada.
Il Sindaco Assessore, si gongola sul fatto che il disavanzo 2023 si riduce rispetto quello 2022! Per l’aritmetica il dato è inconfutabile, anzi agendo ancora meglio sui residui attivi, il risultato poteva mostrarsi addirittura sorprendente! Come non averci pensato!
Il revisore dei conti ne certifica la correttezza, ma noi ci permettiamo di dubitare per il solo fatto che gli accertamenti prodotti dai vari settori dell’Amministrazione Comunale, sono improntati ad un “eccesso di ottimismo”.
Mantenere tra i residui attivi i proventi da acquedotto che si trascinano anche prima del 2019 per 300 mila euro senza che ne sia stato incassato uno fino ad oggi, si può chiamare eccesso di ottimismo senza rischiare di offendere qualcuno? Oppure 120 mila euro da incassare nel 2023 dalla Regione per l’asilo nido quando la stessa Regione risponde alle richieste del Comune (che chiede altri finanziamenti) affermando di aver già versato nel 2023 € 86 720,47 e non intende aggiungerne neanche 1 euro? Oppure € 40.000 dal Ministero 2023 sempre per l’asilo nido quando invece il 06.09.2023 lo stesso Ministero ha versato al Comune di Contigliano per l’asilo nido la somma di € 30.672,16?
Per non parlare poi delle cifre tonde 300 mila, 500, 450, 170 collegate al recupero IMU, ICI, TARI, degli ultimi anni compreso il 2023, che somigliano tanto a numeri magici buoni per la forma ma tragici per la sostanza.
E’ dunque perlomeno lecito porsi qualche domanda sull’esigibilità del quantitativo Residui Attivi, anche perché nell’arco di cinque anni i Residui passano da € 6.860.796,17 del 2019 a 10.588.837,41 del 2023 con un incremento di circa 45% e il fondo crediti di dubbia esigibilità si sposta da 2.253.295,22 del 2019 a 2.196.241,79 del 2023
La malattia è curata? O perlomeno è sotto controllo? Niente affatto! La febbre è ancora alta e il malato è da codice rosso!

L’incapacità del Comune ad incassare le principali entrate proprie (IMU-TARI) e in particolare dei relativi residui attivi è inoltre certificato dal piano degli indicatori allegato al Conto Consuntivo 2023, uno dei parametri deficitari è proprio l’indicatore 2.8. “Incidenza degli incassi delle entrate proprie sulle previsione definitive” pari al 13,29%”, dal quale, emerge chiaramente che l’Ente ha una incapacità di provvedere agli incassi.
Le cause? Sicuramente dei limiti nell’organizzazione dell’ufficio tributi, un eccesso di stima nelle previsioni definitive delle entrate proprie per far quadrare il bilancio, ma aggiungo anche una gestione politico clientelare che evita il doloroso ricorso al prelievo forzoso e un’evasione tributaria guardata con grande comprensione.
Ovviamente i cittadini che pagano per intero tasse e tributi, ringraziano commossi!
Inoltre: il massiccio e costante ricorso all’anticipo di tesoreria segnala in maniera ancora più evidente il mancato superamento di quei limiti elencati nel preambolo della delibera di consiglio per il ricorso alla Procedura di Riequilibrio Finanziario Pluriennale.
Nel del 2023, l’anticipazione giornaliera massima ha raggiunto un importo di € 3.588.218,26 e al 31/12/2023 mancano ancora € 688.218,16 per la restituzione completa all’Istituto di Credito che, ovviamente non fa particolari sconti sugli interessi. Infatti solo negli ultimi tre anni il comune di Contigliano ha versato alla banca che anticipa la liquidità, ben 72.000 euro. Inoltre, il Comune ha richiesto alla CdP l’anticipazione di liquidità di cui all’art. 1 comma 11 del D.L. n. 35/2013 convertito in legge n. 64/2013 e norme successive di rifinanziamento, per provvedere al pagamento dei debiti in conto residui.
In queste condizioni l’anticipazione di cassa risulta indispensabile per far fronte alle esigenze più immediate, al pagamento delle fatture che attendono da mesi o anni, evidenziando le gravi difficoltà finanziarie del Comune che si traducono poi nel patologico ritardo dei pagamenti che ammonta a 252 giorni contro i 30 giorni previsti dalla legge, cosa che non sfugge alla ditta SAPRODIR che ha recentemente costretto il comune a versare oltre 5000 euro di interessi e spese legali, per il mancato pagamento nei tempi contrattuali delle tariffe Tari (Determinazione N.195 Del 21.06.2024)
C’è poi il tema delle incursioni nella cassa vincolata che produce ritardi nell’attuazione delle opere pubbliche oltre al probabilissimo rischio contenzioso che, come evidenziato dalla stesso responsabile del settore finanziario, risulta una disponibilità vincolata al 31.12.2023 di € 274 mila su un ammontare delle entrate vincolate di € 1.015.359,47.
La malattia dunque, prosegue senza sosta e la sua progressione non sta solo nel traballante accertamento dei residui attivi e nelle altre fattispecie fin qui evidenziate, ma è il costante ricorso alle anticipazioni di cassa a rendere evidente il groviglio finanziario costruito in questi anni del vostro governo comunale; se il bilancio del comune fosse improntato a quello di casa piuttosto che a competenza il disavanzo oggi ammonterebbe a più di 3,5 milioni di euro.

    Un capitolo a parte lo merita la questione Asilo Nido che con sagace fantasia il Sindaco ha voluto dedicare al prodigioso uccello marino specializzato nel consumare pesci, così come nel nostro consuma risorse.
Con Determinazione n. 243 del 01/06/2022 si è proceduto alla predisposizione della lettera di invito che ha determinato l’affidamento alla Coop IL QUADRIFOGLIO con sede in Viale P.Luigi Nervi n.164 4100 Latina.
- Importo a base d’asta stabilito dal Comune pari a € 730 + IVA (escluso pasti)
- Canone di affitto stabilito dal Comune 1200 euro/anno
Con Determinazione n.396 del 19.08.2022 si è proceduto all’aggiudicazione con i seguenti prezzi:
- Retta mensile offerta 697,08 + IVA pasti esclusi
- Affitto 2.640 €/anno
Costo standard stabilito dalla Regione con DGR n. 672/2021 
- 840/mese/bambino tutto compreso anche pasti.
Rendiconto anno 2022/2023 mediante Determinazione n.321 del 10.10.2023
- Costo personale in mensa € 31.287,16
- Costo generi alimentari € 6.657,84
- Totale pasti € 37.945,00
- Spese gestione € 210.000,00
Totale spese gestione asilo nido anno 2022/2023 € 247.945,00

Per quale motivo il comune non ha posto a base d’asta il costo standard stabilito dalla Regione pari a 840 al mese per bambino costi mensa compresi? Arrivando invece a spenderne oggi 1024 senza contare le rette pagate direttamente alla coop Quadrifoglio. E senza contare che per l’affitto del locale biblioteca sloggiato per far posto all’asilo si spendono 10.000 euro/anno.
Una gestione economica molto opaca e sicuramente dispendiosa, che in ogni caso va resa nota ai cittadini che debbono sapere quanto costa all’intera collettività questo servizio e di conseguenze valutare se e in che misura è giusto farsene carico.
La fiscalità generale può accogliere il peso economico di un servizio a domanda così specifico, ma deve saperlo e di conseguenza giudicare.
Troppo comodo sedersi alla prestigiosa tavola imbandita quando il conto sono gli altri a pagarlo.
Concludo questo intervento tornando a quanto affermato all’inizio relativamente al senso di sfiducia che ormai trasmettono questi atti amministrativi che assumono sempre di più il carattere di una pantomima cartacea; quanto sostenuto fino ad ora ne è riprova, ma ancora di più lo testimonia una documentazione ricevuta dagli uffici nei giorni scorsi.
Mi riferisco alla “RELAZIONE SEMESTRALE DELL’ORGANO DI REVISIONE ECONOMICO FINANZIARIO SULLO STATO DI ATTUAZIONE DEL PIANO DI RIEQUILIBRIO FINANZIARIO PLURIENNALE”; il documento che semestralmente viene inviato alla Corte dei Conti per la verifica del buon andamento del piano di riequilibrio.
Alcune cifre contenute in varie tabelle suscitano perplessità tipo 399 mila euro in accertamento preconsuntivo per addizionale IRPEF nell’esercizio 2023, tuttavia l’autorevolezza della fonte invita alla cautela.
Poi a pag. 8 punto 7 “Copertura dei costi dei servizi a domanda individuale” si legge che “ il Comune di CASAPE ha rispettato lea percentuale di copertura dei costi della gestione dei servizi a domanda…..
Di questo ne siamo decisamente felici per CASAPE, ma non parlavamo di Contigliano?
E le cifre sotto riportate riguardano Contigliano o Casape?
Forse sarà il caso di chiedere al consulente Nardecchia, che per pura coincidenza è anche consulente del comune di CASAPE anch’esso in procedura di RIEQUILIBRIO FINANZIARIO PLURIENNALE, se può darci qualche spiegazione, ma anche al revisore finanziario che firma il documento, e pure alla Corte dei Conti che dovrebbe leggerlo con attenzione.



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